FESTA DEL PAPA'
Quando ero bambina la Festa del Papà era per me un evento davvero senza precedenti, poichè settimane prima di questa festa a scuola ci si preparava con poesie, lavoretti e regalini, e sembrava che fosse una giornata che avesse la portata del Natale o della Pasqua.
La mamma preparava le zeppole (non so se nelle vostre regioni ci sono altri dolci tradizionali), di solito si cucinava un menù un po' più importante (stile pranzo della domenca) e soprattutto il mio papà veniva pranzo, era obbligatorio che venisse, durante l'anno poteva anche capitare che per lavoro non venisse o facesse tardi, e noi bambini mangiassimo prima, ma il giorno della Festa del papà si mangiava tutti insieme.
Io e mio fratello tornavamo da scuola, mettevamo la letterina sotto il piatto del papà e quando lui arrivava, fintamente, si stupiva di quello strano oggetto, a forma di cravatta, pergamena, papillon o macchinina. Di solito diceva la classica frase: " E questa cos'è?" e noi tutti felici appena lui la prendeva in mano cominciavamo a recitare la poesia, che le maestre (e a volte la mamma) con grande impegno ci avevano insegnato.
Alcune poesie, ancora oggi, all'alba dei 37 anni, le ricordo, sono entrate nella mia memoria e nonostante gli anni e le tante altre cose acquisite dopo, hanno trovato un angolino della mia mente in cui rintanarsi e non sono più andate via.
Non so se anche i vostri ricordi della Festa del Papà siano così magiche, non so se sia un modo di viverla solo mio, se sia una cosa legata alla mia generazione, ma quello di cui sono certa è che era una festa molto più importante di quella della mamma.
E mi sono data una spiegazione a questa cosa, le mamme di solito passavano la maggior parte del tempo con noi figli, che fossero o meno lavoratrici, era responsabilità loro stare ed educare noi piccini. E quindi il papà, per quanto presente, era il componente della famiglia un po' meno presente, con cui passare tempo era un evento speciale e quindi da festeggiare quando arrivava il suo giorno.
Oggi è tutto molto diverso, esistono papà che scelgono di stare a casa con i loro bimbi e anche chi lavora molto, fa di tutto per esserci a recite, spettacoli e colloqui, ci sono padri che entrano in sala parto, altri che prendono i permessi di paternità per viversi i primi giorni di vita dei loro piccoli...
E come se ai giorni nostri il senso di paternità fosse più sentito, come se diventare genitori (giustamente) fosse uguale per entrambi i genitori. Con questo non voglio dire che i nostri padri fossero meno padri, meno presenti o ci amassero meno, dico che la società li voleva più responsabili dell'aspetto economico e meno della cura dei bambini, e così il padre era colui con cui si giocava ma anche colui di cui un po' si aveva soggezione o che si rispettava (chi non ricorda la classica frase: " Quando arriva tuo padre gli dico tutto").
Questo fa si che, forse, fosse più da festeggiare o comunque alla sua festa si desse più importanza, ed erano anche le mamme a dare importanza alla giornata, oggi invece è solo una festa come tante altre, un giorno per ricordare e festeggiare qualcuno che amiamo ma che in fin dei conti viviamo tutti i giorni, con cui passiamo tempo, che non idealizziamo.
Secondo voi era meglio prima o oggi?
La mamma preparava le zeppole (non so se nelle vostre regioni ci sono altri dolci tradizionali), di solito si cucinava un menù un po' più importante (stile pranzo della domenca) e soprattutto il mio papà veniva pranzo, era obbligatorio che venisse, durante l'anno poteva anche capitare che per lavoro non venisse o facesse tardi, e noi bambini mangiassimo prima, ma il giorno della Festa del papà si mangiava tutti insieme.
Io e mio fratello tornavamo da scuola, mettevamo la letterina sotto il piatto del papà e quando lui arrivava, fintamente, si stupiva di quello strano oggetto, a forma di cravatta, pergamena, papillon o macchinina. Di solito diceva la classica frase: " E questa cos'è?" e noi tutti felici appena lui la prendeva in mano cominciavamo a recitare la poesia, che le maestre (e a volte la mamma) con grande impegno ci avevano insegnato.
Alcune poesie, ancora oggi, all'alba dei 37 anni, le ricordo, sono entrate nella mia memoria e nonostante gli anni e le tante altre cose acquisite dopo, hanno trovato un angolino della mia mente in cui rintanarsi e non sono più andate via.
io e il mio papà |
Non so se anche i vostri ricordi della Festa del Papà siano così magiche, non so se sia un modo di viverla solo mio, se sia una cosa legata alla mia generazione, ma quello di cui sono certa è che era una festa molto più importante di quella della mamma.
E mi sono data una spiegazione a questa cosa, le mamme di solito passavano la maggior parte del tempo con noi figli, che fossero o meno lavoratrici, era responsabilità loro stare ed educare noi piccini. E quindi il papà, per quanto presente, era il componente della famiglia un po' meno presente, con cui passare tempo era un evento speciale e quindi da festeggiare quando arrivava il suo giorno.
Francesco e Mario a Fiabilandia |
Oggi è tutto molto diverso, esistono papà che scelgono di stare a casa con i loro bimbi e anche chi lavora molto, fa di tutto per esserci a recite, spettacoli e colloqui, ci sono padri che entrano in sala parto, altri che prendono i permessi di paternità per viversi i primi giorni di vita dei loro piccoli...
E come se ai giorni nostri il senso di paternità fosse più sentito, come se diventare genitori (giustamente) fosse uguale per entrambi i genitori. Con questo non voglio dire che i nostri padri fossero meno padri, meno presenti o ci amassero meno, dico che la società li voleva più responsabili dell'aspetto economico e meno della cura dei bambini, e così il padre era colui con cui si giocava ma anche colui di cui un po' si aveva soggezione o che si rispettava (chi non ricorda la classica frase: " Quando arriva tuo padre gli dico tutto").
Momento romantico tra Francesco e Mario |
Questo fa si che, forse, fosse più da festeggiare o comunque alla sua festa si desse più importanza, ed erano anche le mamme a dare importanza alla giornata, oggi invece è solo una festa come tante altre, un giorno per ricordare e festeggiare qualcuno che amiamo ma che in fin dei conti viviamo tutti i giorni, con cui passiamo tempo, che non idealizziamo.
Secondo voi era meglio prima o oggi?
Commenti
Posta un commento