PANNOLINO NON TI TEMO

Bello questo titolo, ho sempre pensato che il giorno che avrei tolto il pannolino avrei scritto un articolo che avesse questo titolo. Ma la realtà è che un po' di timore questo spannolinamento me lo ha messo, paura di non farcela, che fosse presto, che Francesco non ne fosse capace e che avremmo utilizzato i pannolini fino ai 18 anni.



Parliamoci chiaro, lo spannolinamento è la cosa più difficile che io abbia fatto nella mia vita da mamma.Se a voi è andata meglio, non posso che essere contenta, e credo ci siano bimbi più predisposti ma Francesco nonostante fosse pronto, mi ha fatto penare.

Il motivo per cui ho voluto lo stesso scrivere l'articolo e mantenere questo titolo, è che immagino ci siano tante mamme come me, che fanno fatica, che si arrendono (cosa che io non ho fatto) e che si sentono sole nel mondo delle mamme perfettine che in mezz'ora hanno eliminato il pannolino dalla loro vita.

Il web in questo senso non aiuta, tutti articoli che ti spiegano come in tre giorni il bimbo si abitua e non farà più bisogni in giro per casa. Ma funziona davvero? Qualcuna davvero ci è riuscita? E poi libri, favole, cartoni animati...E così eccomi qui ha raccontarvi la mia esperienza e ha prendermi un po' in giro con questo titolo così motivatore.



Chi mi segue sui social, specialmente Instagram, sa che la mia lotta con il pannolino è iniziata a fine maggio. Abbiamo avuto tanti incidenti e anche ciò che Francesco aveva sempre fatto, ad esempio la cacca nel gabinetto, cosa che ormai faceva da quasi un anno (lui usava le mutandine assorbenti), è diventato impossibile.

Confesso che pompata da tutte le mamme che mi stavano intorno, l'estate scorsa ho cominciato a fare lo spannolinamento (questa parola è orribile, non trovate?) ma era per il mio piccolo troppo presto, io non avevo la pazienza di seguirlo, stavo organizzando il mio matrimonio e aho abbandonato l'idea.

L'inverno non è esattamente il momento più adatto, anche se Francesco già da settembre mi diceva che doveva fare la cacca e la faceva in bagno, e così ho posticipato tutto a maggio. Assecondando ovviamente le richieste del piccolo di andare in bagno.

 Quando a maggio Chicco ha cominciato a dirmi che doveva fare pipì, ho colto la palla al balzo, era pronto, lui voleva usare il bagno e mi sono illusa che in poche settimane ce l'avrei fatta. Così come avevamo fatto con l'allattamento e il ciuccio, Francesco aveva deciso quando smettere. Ero felicissima, sollevata. Era pronto!!!

Pronto? Pronto chi? Dal 27 di maggio è iniziato il mio calvario che porta il nome di: LA VALANGA DI BISOGNI NELLE MUTANDE (sottotitolo CORRIAMO AL BAGNO, SLOGANDOCI LE CAVIGLIE).



Francesco che è sempre stato un bimbo molto indipendente, che ha deciso da solo di togliere il ciuccio e di mangiare lasciando il seno, il giorno in cui abbiamo deciso di togliere il pannolino ha cominciato ad avere un brutto rapporto con il bagno.

Non voleva andarci, non voleva il vasino, non amava il riduttore. Sembrava come se la decisione presa lo avesse inibito e quindi...via libera a pipì e cacca ovunque. In tre giorni sono riuscita a fargli fare la pipì in bagno, a cavallo del bidet (perchè così voleva farla), ma solo se lo portavo io in bagno ogni mezz'ora perchè diversamente la faceva a terra.

Mi sono cullata del fatto che fossimo all'inizio ma più passava il tempo, più notavo che gli incidenti erano frequenti e lui mi avvisava della pipì solo dopo averla fatta e dopo averci saltato un po' su (per questo si ringrazia sentitamente Peppa Pig e le sue stupide pozzanghere di fango).

 Io allora per tutta risposta ho cercato di essere puntualissima, lo portavo in bagno davvero ogni mezz'ora e lui la faceva, in questa maniera ho evitato gli incidenti, ma restava il tanto annoso problema della cacca. Lui infatti aveva disimparato a farla in bagno e anche a dire che doveva farla.
 
Ogni tanto lo guardavo e un bozzo usciva dai pantaloni, cacca addosso, e neppure mi aveva avvisata. Gli chiedevi se l'aveva fatta e lo negava. O peggio, lo portavi in bagno, non la faceva e dopo tre secondi dall'essersi alzato dalla tazza te la faceva nelle mutande, bellissime mutande dei suoi personaggi preferiti..

Io ero davvero disperata e tra le altre cose, mia madre mi remava contro dicendo che era presto, era piccolo, lo inibivo e qualunque altra cosa che solo la mente dei nonni può partorire. E così siamo andati avanti per tre mesi.

Francesco sembrava incapace di imparare, qualche volta la faceva nel bagno (se eri bravo ad indovinare il momento giusto) ma per il resto, il più delle volte, era addosso. Sono stata dalla pediatra, perchè ho sinceramente cominiciato a credere che mio figlio avesse un problema.

Poi un giorno all'improvviso, eravamo da mia suocera, ha detto di dover fare cacca e l'ha fatta. Io naturalmente ero la perosna più felice del mondo ma ero solo un'illusa, il cammino era ancora lungo. Da allora, ho pulito pipì e cacche a terra ancora per un altro mese.

 Ma una cosa l'avevo capita da questo episodio, mio figlio non aveva problemi, non era prematuro l'addio al pannolino, conosceva esattamente lo stimolo e non era una questione di approccio.... mio figlio era pigro.



Il problema era dove io non guardavo, Chicco non voleva lasciare ciò che faceva (giocare, guardare la tv, mangiare) per andare in bagno. Ecco perchè da mia suocera lo aveva detto, perchè in quel moneto non stava giocando, ecco perchè lo diceva quando non avevamo ancora tolto il pannolino, perchè poteva scegliere di dirlo quando non aveva altro da fare e diversamente poteva farla addosso.

Mi si è aperto un mondo, avevo capito e ora dovevo solo agire. Agosto è stato il mese rivelazione, ho spiegato a Francesco che perdeva molto più tempo facendola addosso, perchè dovevo spogliarlo, lavarlo e rivestirlo. Gli ho detto che ciò che faceva, qualunque cosa fosse, lo aspettava.

E soprattutto ho smesso gli chiedergli ogni due secondi se doveva fare pipì o cacca. La Croazia, forse perchè non era casa nostra e non era il nostro bagno, ci ha dato una mano. Francesco ha improvvisamente cominciato a dire se doveva fare pipì e cacca, non solo, se non eravamo vicino ad un bagno la tratteneva.

E così abbiamo iniziato settembre, abbandonando ogni regola, consiglio o opinione, smettendo di pensare allo spannolinamento in tre giorni, conservando in un cassetto i consigli sulle punizioni o sull'approccio dolce e...lasciando fare.

La verità è una sola, è stata dura, durissima. Casa era sempre sporca, la candeggina era la mia migliore amica, la puzza di detersivi si sentiva fin dall'ascensore, la lavatrice trasbordava di abiti e pulire la cacca ogni giorno ha messo a dura prova i miei nervi.

Sono stata molto testarda, come lo è stato Francesco, non ho mai mollato, mi sono portata fino al limite di sopportazione, ma non sono mai tornata indietro...questo devo ammetterlo...anche la tentazione l'ho avuta milioni di volte.

Com'è finita? Siamo usciti dal tunnel il 24 di agosto (anche se non sapevamo ancora di esserci usciti). Da allora nessun incidente, Chicco ha imparato a fare pipì in piedi (gli piace di più), fa la cacca nel water senza bisogno di riduttore ed è lui a dire a me quando ha bisogno di andare in bagno senza bisogno che io glielo chieda.

Da una settimana abbiamo anche tolto il pannolino la notte (senza incidenti per ora) e la pipì va a farla anche senza di me. Forse posso finalmente dire che ne siamo fuori.....forse....



Togliere il pannolino non è sempre facile, non c'è consiglio che tenga, ogni bambino è diverso e non c'è l'età giusta o quella sbagliata. Ma pensandoci bene, è difficile per noi quanto per loro e forse così dev'essere, perchè crescere non è mica una cosa da poco.

Ps: Il primo giorno di scuola materna Francesco si è fatto la pipì addosso in classe, eravamo appena entrati a scuola e forse per l'emozione o l'ansia gli è scappata.

Commenti

Post popolari in questo blog

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: VIA LE RUGHE CON LE GOCCE DI BELLEZZA

TRE CUORI E UNA CAPANNA