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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

PICCOLI UNTORI CRESCONO

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Quando si manda un bimbo all'asilo, anzi no alla scuola per l'infanzia (oggi si chiama così), la paura più grande di ogni mamma è che si ammali. In realtà questa è la paura di ogni mamma in ogni occasione ma la scuola è una concentrazione di bambini moccolosi e naturalmente il contagio è inevitabile. Già prima che effettui l'iscrizione alla scuola, incontrando amici che hanno bambini poco più grandi dei tuoi, verrai avvisata delle malattie. "Preparati che il bambino sarà sempre a casa con la febbre", "Povera te, quest'anno e il primo anno. Auguri", "Sei già stata in farmacia, in quella in centro c'è un'offerta sulla Tachipirina. Paghi 10 e prendi 20". Poi naturalmente non potrà mancare la madre saggia, quella di tre o quattro figlio (e probabilmente no vax) che, senza che tu lo chieda, ti dirà che è sempre bene che si ammali così fa gli anticorpi, lei addirittura ha iscritto il figlio all'asilo a un mese per farlo ammal

GIOCHI EDUCATIVI E CREATIVI

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Il gioco lo sappiamo tutti quanto sia importante per i bambini e quanto a volte sia importante anche per noi adulti. Ma giocare vuol dire spesso non solo divertirsi ma anche imparare, fare esperienza e stimolare la fantasia. Non sono una di quelle mamme che categoricamente decidono i giochi che devono fare i propri figli, non faccio parte della categoria precisine per cui prima di prendere un gioco devi mettere il precedente in ordine (anche se a fine giornata comunque tutto dev'essere ordine), non sono neppure una mamma che non permette ai propri figli di aprire i giocattoli nuovi in attesa che i vecchi si rompano....e fidatevi appartenenti a queste categorie ne conosco tante... So quanto il gioco sia importante per Francesco e gli permetto di fare più o meno qualunque cosa, alcune cose le facciamo insieme come dipingere, altre le sperimenta da solo, non detto regole e gli permetto di usare tanto i giochi quando i rotoli di carta igenica, le pentole o i coperchi, nel mod

MAMME DA GIOVANISSIME O DA ADULTE?

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Quando ero una ragazzina, a chiunque mi chiedesse come vedevo la mia vita da grande, rispondevo che avrei fatto tante cose (sogni che naturalmente con il tempo cambiavano e si modificavano) ma una costante c’era sempre ed era la maternità.   Diciamoci la verità, mentre le mie coetanee sognavano casa e abito bianco, io sognavo un figlio, un bimbo tutto mio, e un bel lavoro creativo. Fin da piccola giocavo con tutti i bimbi che incontravo, li tenevo volentieri e me ne prendevo cura e fin da piccola ho sempre saputo che avrei voluto un figlio presto, da giovane. La vita naturalmente non segue i tuoi sogni e le tue aspettative, sono passati i 21 anni con la separazione dei miei e il posticipo di un anno dell’università, sono passati i 25 anni con l’evento traumatico della perdita di mio nonno materno e la laurea, sono passati anche i 28 con l’apertura di una scuola di teatro tutta mia e il lavoro fianco a fianco con mio padre in un suo locale, sono passati i 30 con la chi

REGIME ALIMENTARE: L'EL DORADO DI OGNI MAMMA

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Appena compiuti sei mesi, Francesco decise di non volere più il seno, aveva voglia di mangiare e si vedeva chiaramente quando noi eravamo a tavola, allungava le mani, metteva in bocca tutto, cercava di farci pena per farsi dare un tozzo di pane. Per me questa sua scelta, allora non sapevo ancora di avere un figlio testardo e indipendente, fu una tragedia, io volevo allattarlo, amavo abbracciarlo e ritagliare con lui un momento solo nostro, adoravo che il mio corpo che gli aveva dato la vita, gli desse il cibo. Insomma ero un romantica dell'allattamento, tanto più che avendo avuto un parto difficile ed essendo stata vittima di violenza ostetrica ( se volete saperne di più vi rimando ad un articolo che ho fatto per Il portale delle donne), non ho potuto allattare mio figlio appena venuto al mondo e neppure per i tre giorni consecutivi. Per me l'allattamento era un sogno e cominciare a farlo quattro giorni dopo, è stato molto difficile e faticoso. Ma Francesco non v

SCUOLE DANESI ALL'INSEGNA DELLA FELICITA'

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Le scuole tra un po' inizieranno in buona parte dell'Italia, chi prima chi dopo, e in occasione di questo evento mi sono trovata ad acquistare un libro davvero particolare "Il metodo danese per crescere bambini felici" di Jessica Joelle Alexander, giornalista, e Iben Dissing Sandhl, psicoterapeuta. Forse non lo sapete, come non lo sapevo io, ma la Danimarca da quarant'anni domina la classifica dei paesi più felici delle Nazioni Unite, Word Happiness Report. In questo libro le autrici ci spiegano il perchè di questo primato. Secondo loro infatti in questo Stato fin dai primi mesi di vita si insegna ai bambini l'empatia, l'autostima e la fiducia di se stessi. Queste scuole infatti facilitano il gioco libero, premiano lo sforzo e non il risultato, incentivano i lavori e i compiti in team, accettazione del diverso. Categoricamente vietati urlare, sgridare i bambini, sculacciarli e via libera al pensiero positivo sempre e comunque. Questo tipo di