MAMME DA GIOVANISSIME O DA ADULTE?
Quando ero una ragazzina, a chiunque mi chiedesse come
vedevo la mia vita da grande, rispondevo che avrei fatto tante cose (sogni che
naturalmente con il tempo cambiavano e si modificavano) ma una costante c’era
sempre ed era la maternità.
Diciamoci la verità, mentre le mie coetanee sognavano casa e
abito bianco, io sognavo un figlio, un bimbo tutto mio, e un bel lavoro
creativo. Fin da piccola giocavo con tutti i bimbi che incontravo, li tenevo
volentieri e me ne prendevo cura e fin da piccola ho sempre saputo che avrei
voluto un figlio presto, da giovane.
La vita naturalmente non segue i tuoi sogni e le tue
aspettative, sono passati i 21 anni con la separazione dei miei e il posticipo
di un anno dell’università, sono passati i 25 anni con l’evento traumatico
della perdita di mio nonno materno e la laurea, sono passati anche i 28 con
l’apertura di una scuola di teatro tutta mia e il lavoro fianco a fianco con
mio padre in un suo locale, sono passati i 30 con la chiusura della scuola di
teatro e la delusione per la fine di una storia.
E nella mia testa ero già troppo vecchia per un figlio,
fuori dai miei sogni di diventare madre massimo a 25 anni, ma ero anche troppo
vecchia per ricominciare tutto da capo. Mi guardavo allo specchio e mi sembrava
di non avere nulla in mano.
Una famiglia divisa, nessuna casa, una sorella nuova che
amavo tanto ma con cui passavo poco tempo, una scuola aperta e chiusa, nessun
lavoro, nessun fidanzato e una laurea che mi sembrava solo un pezzo di carta…mi
sentivo sola e sola forse non ero.
Un giorno dissi a mia madre questa mia sensazione, le dissi
che la laurea fondamentalmente era stata una perdita di tempo e denaro, che
nella vita non avevo combinato nulla e che volevo tornare a Rimini da lei. Mi
ricordo bene quel giorno, il 20 di giugno 2012, lei mi disse che nulla era
detto, che la mia vita in un anno si sarebbe potuta rivoluzionare, che l’anno
dopo avrei potuto avere un compagno, un lavoro, una casa e addirittura un
figlio.
Naturalmente non le ho creduto.. ho pensato volesse solo
farmi coraggio. Il 2013 mi portò una nuova storia, un lavoro nell’ambito
teatrale (la mia laurea è in teatro) e un lavoro di scrittura online. A luglio
2014 siamo andati a convivere e a marzo 2015 ho scoperto di aspettare
Francesco.
Un anno non ha rivoluzionato la mia vita ma in tre anni la
mia vita è diventata luminosa e colorata. Sono diventata madre, sono diventata
madre a 33 anni, un po’ in là rispetto ai miei sogni, ma ho realizzato un
desiderio. Naturalmente non tutti i sogni sono stati realizzati ma ho ancora
tanto per lavorarci….almeno spero….
E oggi mentre mio figlio alle 7 è venuto nel mio letto,
prendendo il posto lasciato da suo papà, e mi ha abbracciato forte, mi sono
chiesta ma poi il mio sogno di diventare madre giovane aveva poi così senso? Io
ho sempre pensato fosse la scelta giusta perché ho avuto genitori giovani, perché
mia madre passava tanto tempo a giocare con noi, perché ci faceva fare tante
cose nuove e fantasiose, perché con mio padre abbiamo viaggiato, fatto
scampagnate e raccolto asparagi.
Ma se la mia infanzia felice non dipendesse dalla loro giovane
età ma dalla loro indole, se i miei ricordi fossero filtrati dal tempo….
Cosa voglio dire? Mio padre ha raggiunto la realizzazione
lavorativa quando noi eravamo già presenti e prima ha fatto molti sacrifici, vivendo
anche momenti critici e sicuramente sentendo la responsabilità nostra pesargli
sulle spalle. Mia madre si è sposata giovane, dopo due anni sono arrivata io e
a soli 21 anni si è trovata con un esserino in braccio, ha rinunciato ai
locali, le amiche e buona parte della vita da giovane per noi.
Io ho vissuto fuori casa, ho fatto tante esperienze di
lavoro, ho conosciuto tanta gente e ho potuto seguire il mio sogno recitare e
laurearmi. Mio marito ha lavorato, ha vissuto fuori casa e quando abbiamo
deciso di vivere insieme e avere un figlio eravamo consapevoli, non c’era incoscienza,
anzi forse eravamo fin troppo consapevoli.
Io ho desiderato un figlio e me lo sono goduto in ogni
secondo, sia durante la gravidanza sia in questi due anni, io non mi perso un
minuto di lui, quando si è giovani forse lo si fa con più leggerezza e forse si
da meno peso a tante cose, come spesso dice anche mia madre. Ma nel contempo da
giovanissimi si hanno più energie, si possono perdere il sonno senza sentirne
il peso, si è più disposti al gioco e al passare tempo con il proprio bimbo.
E allora amiche mie è meglio essere mamme giovani e incoscienti?
O mamme più adulte e consapevoli? Ma soprattutto nel 2018 quando si può essere
considerate mamme vecchie? Voi cosa ne
pensate….. Raccontatemelo…
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