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IL SECONDO FIGLIO

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Qualche tempo fa, esattamente prima dell'estate, ho incontrato casualmente un mio amico d'infanzia e parlando della sua piccola bimba e di quanto fosse cresciuta, mi sono trovata a dirgli che aspettavo il secondo bimbo. La sua reazione è stata molto particolare, con gli occhi amareggiati e sconfortati, mi ha detto solo: "Che coraggio". Sul momento ci sono rimasta molto male ma poi mi ha spiegato che per lui mettere al mondo un figlio, il secondo figlio, è davvero una follia, la bimba a un anno ancora non dorme una notte intera, ha occupatp il loro letto, è sveglia tutte le mattine alle 5, loro non riescono a fare nulla, i costi di vita sono tantissimi e lavorare è quasi una vacanza rispetto a stare con lei. La amano più della loro stessa vita, è tutto ciò che avevano sognato e per lei si fanno in quattro ma mai e poi mai potrebbero immaginare di fare un secondo figlio. Ho riflettutto molto su quella conversazione, riflettevo ogni volta che Francesco faceva u...

NON SOLO MAMME.... INTERVISTA A UNA MAMMAINTAXI

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Ed eccoci alla seconda intervista ad una mamma che lavora, dopo Annalisa Molfetta , oggi a raccontarsi è una mamma tassista (la trovate su instagram proprio con il nome unamammaintaxi) che ci confessa come la sua vita è cambiata e come riesce a svolgere il suo lavoro nonostante un bimbo piccolo e uno in arrivo. Buona lettura a tutti!    UNA MAMMA IN TAXI Mi presento, sono Martina Zuffo. Ho 26 anni e sono mamma di "quasi" due bimbi. Il mio primo, Filippo 2 anni, un bambino che è arrivato quasi dal cielo. Si perché era un nostro grande desiderio, ma non pensavamo di essere così presto baciati da questa grande fortuna. Appena sposati, partiamo per il viaggio di nozze, vissuto a pieno. Stati Uniti, California.. E poi Polinesia, Bora Bora.. E poi ancora New York. Abbiamo percorso più km che ore di sonno. Ma ce lo siamo goduto, attimo per attimo, paesaggio dopo paesaggio. Tornati da questo lungo e meraviglioso viaggio, scopriamo che oltr...

MAMME DIVERSE DALLE PROPRIE MAMME

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  Domenica è stata la Festa della Mamma e i social si sono riempiti di foto di neo mamme con i loro bambini ma anche di vecchie foto di infanzia, dove le attuali mamme sono ritratte con le loro mamme da giovani. Questo mi ha fatto molto riflettere sul ruolo di madre e mi ha fatto capire che anche questo ruolo, come tanti altri, con gli anni è cambiato notevolmente e noi facciamo di tutto per farlo evolvere. Naturalmente fare gli auguri via social al proprio genitore è normale, è un omaggio alla donna che ci ha messo al mondo e che ci ha dato la vita, ma secondo me è anche altro, un modo per far pace con una maternità molto diversa da quella che viviamo noi. Le nostre madri sono state sicuramente madri diverse da quello che siamo noi, lo sanno loro e spesso ci criticano per questo, e lo sappiamo noi che facciamo di tutto per essere diverse. Ma perchè tutto questo? Abbiamo avuto delle madri così incapaci o sbagliate? La risposta è no, non abbiamo avuto delle pessime mad...

NON SOLO MAMME....INTERVISTA AD ANNALISA MOLFETTA

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Vi ho fatto attendere un po' per un nuovo post lo so, non scrivevo dalla festa del papà, anche se sui social non sono mai mancata, chi mi segue sa che in questo periodo sono avvenuti tanti cambiamenti nella mia vita e tanti lavorativi, a breve vi rivelerò tutto e potrete vedere anche anche tutte le modifiche grafiche che subirà il blog.  Ma oggi sono qui per dare inizio ad una nuova rubrica del blog, una sorta di collaborazione con altre mamme che ci raccontano la loro vita di mamme e come la fanno coincidere con passioni, lavoro e vocazioni artistiche che erano presenti prima dei figli. La prima è una scrittrice, ecco il suo racconto........  IN (P)ARTE MAMMA, OVVERO… Storie di aspirazioni, debolezze e resistenze fuori dall’ordinario! Mi permetto di riprendere il titolo di quella che è stata una biografia del cantante Morgan di qualche anno fa ( In pArte Morgan , di Castoldi e Garofalo, Eleuthera 2008), per presentarmi a voi, lettrici e (spero   anche...

FESTA DEL PAPA'

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Quando ero bambina la Festa del Papà era per me un evento davvero senza precedenti, poichè settimane prima di questa festa a scuola ci si preparava con poesie, lavoretti e regalini, e sembrava che fosse una giornata che avesse la portata del Natale o della Pasqua. La mamma preparava le zeppole (non so se nelle vostre regioni ci sono altri dolci tradizionali), di solito si cucinava un menù un po' più importante (stile pranzo della domenca) e soprattutto il mio papà veniva pranzo, era obbligatorio che venisse, durante l'anno poteva anche capitare che per lavoro non venisse o facesse tardi, e noi bambini mangiassimo prima, ma il giorno della Festa del papà si mangiava tutti insieme. Io e mio fratello tornavamo da scuola, mettevamo la letterina sotto il piatto del papà e quando lui arrivava, fintamente, si stupiva di quello strano oggetto, a forma di cravatta, pergamena, papillon o macchinina. Di solito diceva la classica frase: " E questa cos'è?" e noi tutt...

COSA CAMBIEREI DELLA MIA MATERNITA'

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Sarà capitato anche a voi di fare qualche volta questo gioco, se tornassi indietro cosa cambierei di un dato evento o periodo. In questo lunedì, simil primaverile, io voglio farlo con voi questo gioco e lo faccio pensando al periodo della gravidanza e i primi mesi di mio figlio. Foto di Valentina Festa Perchè proprio di questo periodo? Perchè è un periodo importantissimo nella vita di una donna e perchè, un po' come tutte le mamme, ho la sensazione che avrei potuto godermelo di più e che avrei potuto gestirlo meglio. Allora iniziamo il gioco: Prima cosa che cambierei della maternità..avrei dovuto fare più foto, ne ho troppo poche con il pancione, ma mi vedevo talmente brutta che non ho voluto farmi fotografare, anche se il mio compagno diceva che gli sembravo bellissima. Quando vedo le ragazze sui social con i loro bellissimi pancioni, penso che ho perso l'occasione di avere quel ricordo e un po' me ne dispiace. Avrei dovuto preoccuparmi meno e dare meno import...

STORIA DELLA MIA ANSIA...

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Avevo 21 anni la prima volta che ho avuto un attacco di panico, mi ricordo esattamente il giorno, ero a Rimini, in una casa che nonostante avesse molti dei mobili della mia vecchia casa, io non sentivo mia, avevo finalmente una camera tutta mia da non dividere con mio fratello (come avevo fatto fino ad allora) ma neppure questo mi rendeva felice. Era estate, avevo un pantaloncino corto e una t-shirt troppo lunga, ero andata a trovare mia madre e mio fratello in quella che sarebbe diventata la mia casa futura, avevo caldo e stavo parlando con mia madre attraverso la tenda che divideva il disimpegno/ingresso dal cucinino. Facevamo un discorso che ormai facevamo da settimane, non avevo condiviso questa decisione di trasferirsi, non capivo come cambiare città potesse migliorare la vita sua e di mio fratello, capivo la sua volontà di non dividere ulteriormente la nostra famiglia, vista la recente separazione con mio padre, e potevo capire che avvicinarsi a Bologna (dove io sarei dovu...